Quando il capitano Cafu sollevò la Coppa del Mondo nel 2002, in Asia, indossava un paio di scarpini del marchio italiano Lotto, uno dei maggiori rappresentanti globali del “Made in Italy”, un concetto profondamente radicato e molto diffuso nella società italiana, che può offrire una lezione preziosa a chi fa impresa in Brasile.
La storia dell’industria italiana è un esempio chiaro di come identità, tradizione e design possano trasformarsi in una strategia competitiva. Il “Made in Italy” va oltre la semplice origine geografica: si posiziona come una piattaforma di valore, frutto dell’integrazione tra sapere artigianale, eccellenza produttiva e visione di marca. La sua forza risiede nella capacità di tradurre la cultura in linguaggio di prodotto, costruendo una reputazione globale fondata sulla coerenza qualitativa, sul rispetto delle origini e sulla connessione emotiva con le persone. Attraverso il “Made in Italy” comprendiamo che il design non è solo finitura estetica, ma soprattutto pensiero strategico applicato al business.
Ed è approfondendo questo tema – per il quale nutro una grande passione – che ho individuato i principi fondamentali che possono ispirare imprenditori e istituzioni brasiliane nello sviluppo delle proprie strategie aziendali.
Tutto parte dalle radici. Valorizzare la cultura locale, il know-how, il “saper fare” artigianale, cioè ciò che è unico e vibra in ogni angolo dei territori. Quello che hanno fatto gli italiani è stato trasformare questa tradizione in prodotti, in marchi, in desideri. E il Brasile possiede questa ricchezza moltiplicata. La diversità di mani, sguardi e storie è un elemento distintivo che deve essere abbracciato e messo al centro della strategia.
Un altro punto fondamentale è l’intelligenza collettiva. I distretti industriali italiani hanno dimostrato che la forza sta nell’incontro: riunire imprese specializzate in un territorio genera scambio di conoscenze, innovazione spontanea, capacità di adattamento. Un modello che gli imprenditori brasiliani possono reinterpretare a modo loro, puntando su reti di collaborazione e specializzazione per rafforzarsi nel mercato globale.
E, naturalmente, Sua Maestà: il Design. Nel “Made in Italy”, il design non è un trucco, è l’anima del prodotto. È ciò che connette innovazione e tradizione, funzione ed emozione. Se vogliamo generare valore reale e duraturo, il design deve essere pensato come parte essenziale del business — e non come un ornamento dell’ultimo minuto.
La flessibilità, poi, è imprescindibile. Le piccole e medie imprese italiane hanno insegnato che la capacità di muoversi rapidamente, leggere il mondo e aggiustare la rotta è ciò che distingue chi sopravvive da chi prospera davvero. In Brasile, dove gli scenari cambiano alla velocità del vento, questo è ancora più prezioso.
Il legame con il territorio fa tutta la differenza. Le imprese che generano impatto positivo nelle loro comunità, che rispettano e valorizzano le proprie origini, creano marchi più forti e autentici. Marchi che non vendono solo prodotti, ma raccontano storie di cui le persone vogliono far parte.
Innovare senza dimenticare il passato. La tecnologia deve amplificare il “saper fare”, mai cancellarlo. Il futuro nasce dalla tradizione, quando si è in grado di guardarla con occhi di reinvenzione. Gli artigiani italiani hanno fornito le fondamenta per tutta la narrazione e lo storytelling dei prodotti italiani. La loro importanza non è stata messa da parte, al contrario, è molto valorizzata e promossa qui in Italia.
Proteggere ciò che appartiene a ciascuno dei tanti territori che formano questo Brasile molteplice. Valorizzare l’originalità significa anche combattere la contraffazione, proteggere i marchi, custodire la reputazione costruita con tanto lavoro nei luoghi di produzione. Ricordarsi sempre che le competenze culturali e imprenditoriali locali sono gemme preziose da valorizzare e preservare.
In sintesi, di fronte alla globalizzazione la risposta non può essere competere sul prezzo. Il vantaggio sta nella qualità, nel design, nell’innovazione, nell’esperienza contenuta nel prodotto. È il momento di puntare sul “Made in Brazil” come marchio di eccellenza e autenticità. Il “Made in Italy” dimostra che il successo globale nasce dalla somma di tradizione, innovazione, comunità e coraggio di essere unici. E se c’è un Paese che ha tutto per farlo in modo potente, questo è senza dubbio il Brasile.